La Valle d’Itria, meta turistica di eccellenza

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La Valle d’Itria, è una porzione di territorio della Puglia centrale a cavallo tra la città metropolitana di Bari e le province di Brindisi e Taranto. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell’altopiano delle Murge: in senso stretto è la depressione carsica che si estende tra gli abitati di LocorotondoCisternino e Martina Franca. La principale peculiarità della valle sono i trulli, tipiche ed esclusive abitazioni in pietra a forma di cono, le masserie e il paesaggio rurale in genere caratterizzato dall’elevato uso della pietra locale utilizzata per costruire muri a secco e dal terreno di colore rosso acceso, tipico della Puglia meridionale.

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La Valle d’Itria coincide con la parte meridionale dell’altopiano delle Murge. Nota anche come “Valle dei Trulli”, si estende tra le province di BariTaranto e Brindisi e, oltre ai comuni di LocorotondoMartina Franca e Cisternino, piccole porzioni della Valle d’Itria ricadono anche nei comuni di AlberobelloOstuni e Ceglie MessapicaMartina Franca è il comune con la massima altitudine (431 metri slm) e con più abitanti (circa 50 000 ab.) della Valle d’Itria, Il capoluogo di provincia più vicino e meglio collegato è Taranto, distante non più di 45 chilometri da ogni comune.

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La flora si compone di tratti di bosco e di macchia mediterranea, alternati a numerosi vigneti da cui si ricava un vino bianco di ottima qualità, tra i quali il Locorotondo DOC ed il Martina Franca DOC, e oliveti secolari dai quali si produce olio di oliva extravergine. Si possono osservare rilevanti aree naturali protette come il Bosco delle Pianelle di Martina Franca e la Selva di Fasano tra i comuni di Locorotondo e Fasano.

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La fauna è caratterizzata dalla presenza di leprivolpiriccipettirossifalchi e diversi rapaci notturni (civettagufoassiolo e barbagianni)[1]. Presenti anche cinghiali, istrici, gatti selvatici, scoiattoli e daini. Numerose le specie di uccelli migratori di passaggio quali le cicogne bianche, le gru, i germani reali e gli storni.

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I numerosi siti archeologici tra i quali il sito archeologico di Pezza Petrosa[2]grotta di Facciasquatagrotta di Montescotano, Maselli, Ibernia piccola, Carperi, monte d’Alessio, monte le Fergole e Figazzano presso CisterninoKailia attuale Ceglie MessapicaSpecchia Tarantina a Martina Franca attestano la frequentazione umana nel territorio sin dall’età del bronzo e la fondazione di colonie messapiche poi inglobate dalla magnogreca Taranto e infine confluite nel territorio della Regio II Apulia et Calabria dell’Impero Romano che vide un importante porto nell’antica città romana di Egnazia.

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Per la sua indubbia importanza logistica ed economica, la Valle d’Itria fu probabilmente abitata già in epoca Paleolitica (III millennio a.C.). Un altopiano collinare terrazzato, ricco di boschi, pascoli e selvaggina costituiva per i primitivi abitatori una sicura attrattiva. I ritrovamenti archeologici, nelle contrade Grofoleo, Badessa, Monte del Forno ed altre, fanno pensare che la Valle fosse sicuramente abitata già nell’Età del Bronzo finale (fine del II millennio) da comunità japige e messapiche. Nel IV-III secolo a.C. l’influenza di Romadapprima su Taranto, poi su l’intero territorio, si avvertì forte, per consolidarsi in seguito con la suddivisione dell’agro in centuriazioni e la sua consegna ai soldati, veterani di tante battaglie. Sotto la giurisdizione romana si incrementarono la viticoltura, la cerealicoltura e l’allevamento. Nel periodo imperiale, diventate Brindisi ed Egnazia rilevanti porti commerciali a discapito di Taranto, e con la realizzazione dell’Appia e della Minucia-Traiana che la escludevano dalle più notevoli vie di comunicazione, l’importanza sociale ed economica della Valle d’Itria si affievolì inesorabilmente.

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Attualmente la Valle d’Itria è una delle zone d’Italia a maggior frequentazione turistica. Le bellezze naturali, architettoniche e paesaggistiche di questa porzione della Murgia dei Trulli ne fanno una delle mete principali del turismo internazionale. Tutto questo giustifica l’alta presenza di strutture ricettive e gastronomiche, nonché di numerosi eventi durante l’anno. Le maggiori attrattive turistiche sono:

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I centri storici, caratterizzati da vicoli e stradine ingarbugliate e pavimentate con le tipiche Chianche, dalle case imbiancate a calce e dai caratteristici balconi fioriti, dalle chiese e dai monumenti di varie epoche. Unico nel suo genere è il vasto centro storico di Martina Franca in cui gli elementi tipici dei centri storici itriani si mischiano al Barocco creando un contesto elegante e artistico con grandi capolavori d’arte come la Basilica di San Martino e la relativa collegiata, i porticati e gli archi finemente lavorati. Il piccolo centro storico di Cisternino invece, presenta un aspetto più rustico e contadino ed è inserito tra i 100 borghi più belli d’Italia. Il centro storico di Locorotondo presenta, invece, le caratteristiche case con il tetto a spiovente coperto con le chiancarelle chiamate cummerse, più diffuse in questo comune rispetto a quelli limitrofi e il “lungomare” ovvero la passeggiata panoramica che si affaccia sulla suggestiva valle.

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I grandi agglomerati di Trulli;
Le masserie;
L’enogastronomia tipica di questa zona. Famose e pregiate sono le carni della valle d’Itria tra cui spiccano gli Gnummareddi e il Capocollo di Martina Franca. I vini DOC sono il Martina Franca (vino) e il Locorotondo (vino);
Le aree naturali e boschive.